UN VIAGGIO
ULISSE DE LA SCIAMANA
Stamattina i mandorli in fiori misti a tormenta di neve mi facevano l'occhiolino nella tazza del caffè.
Già, oggi è il 17 Febbraio, sono passati ben 49 anni ma quel distacco mi fa male ancora e ancora...
Quarantanove anni fa ero disperata, stavo per essere strappata da un mondo che conoscevo e amavo, veramente conoscevo solo quello e il nuovo mi terrorizzava.
Quella mattina c'era un sole splendido e gelido, il vento alzava la neve e tanti granelli gelati mi sferzavano il viso ma il male che avevo dentro era molto ma molto più forte di quegli aghi pungenti.
Le mie poche cose personali (libri per lo più.) erano state stipate su un camioncino e noi saremmo scesi in macchina.
Camminavo piano e mi imprimevo nel cuore ogni dettaglio, ero così sicura che sarei morta di dolore che dicevo addio a ogni cosa....
L'ultimo abbraccio con la mia zia Ghita, ho ancora le sue braccia attorno a me, le sento spesso, lei mi teneva ma nello stesso tempo cercava di allontanarmi e diceva cose belle ma nei suoi occhi c'era il mio stesso dolore.
Dove sarei andata a trovare riparo se non c'era lei?
Chi avrebbe fatto finta di " dimenticarmi" sul solaio dove io mi perdevo a leggere per ore e ore?
Chi mi avrebbe detto con una semplice occhiata " forza, che ce la puoi fare" ?
I singhiozzi rimanevano chiusi e facevano più male, era come se il respiro non trovasse l'uscita, ero un grumo di dolore e basta!
Il viaggi fu interminabile come il mio silenzioso pianto, il sole continuava a brillare e era più caldo, lungo le strade si vedevano i primi segni di una primavera che di solito al paese arrivava in Aprile.
All'improvviso ci fu l'arrivo, ricordo ancora l'emozione e lo stupore... superata la curva c'era una fila di mandorli tutti in fiore, in lontananza il blù del lago di Garda, all'improvviso mi sentiii accolta e basta.
Il mio nuovo mondo mi dava il suo benvenuto e io mi sentii a casa.