RICORDI..
Mi piaceva entrare in quella stanzetta unica nel grande ospedale/albergo.
Entrare li era ritrovarsi in un mondo conosciuto, erano i libri che ti davano il benvenuto.
Ricordo le mattine ancora buie, anche il lago non si vedeva, l'inverno era padrone e tu potevi solo immaginare quel sole che faceva brillare le sue acque.
La stanza sembrava piccola stipata di così tanti ricordi della vita della sua ospite, foto, vestiti di scena e libri, tanti, tantissimi libri.
Amavo quella stanza, cercavo sempre di fermarmi un pò di più con l'anziana signora, ascoltavo in silenzio i racconti della sua vita e intanto le pettinavo i radi capelli.
La signora rifiutava tutte le mattine di essere portata nella sala comune, mi diceva che aveva abbastanza del vivere dei suoi ricordi, aveva ragione!
La signora era di Milano, portata sul lago come se fosse stato un premio per le sue ormai stanche gambe, circondata dalle sue cose più importanti e messa in una stanza singola a far da confine alla sua vita.
Raccontava di una vita colma di gioie e dolore, mi parlava delle sue figlie e del genero importante, l'ascoltavo e aspettavo ogni settimana l'arrivo dei suoi cari sperando sempre di rivedere lui, il grande Dario Fò!
Venivano tutte le settimane, mai di sabato o domenica ma durante la settimana, io mi stupivo sempre di come era piccola lei, Franca Rame che in televisione sembrava "grande" era una donna piccola e appariscente, lui, Dario Fò era come lo era sempre istrionico e disponibile.
Anche l'altra sorella veniva spesso, costumista se ben ricordo, portava alla sua mamma dei vestiti di scena di spettacoli famosi, le pareti di quella stanza ne erano rivestite.
Già allora seguivo la coppia nelle loro rare esibizioni televisive, ma l'opera buffa la conoscevo bene!
Alla fine Franca mi "inquadrò" e se non mi vedeva chiedeva di me, forse sua mamma aveva parlato del mio chiedere in prestito libri e del mio interesse per loro.
Gente bella, dentro e fuori, le battute con le suore e anche i sorrisi per l'indifferenza di infermiere che nemmeno sapevano chi erano, gente normale che chiedevano con un sorriso un minuto del tuo tempo per sapere se mamma di notte piangeva.
Come avrei voluto avere più tempo per parlare con lei, Franca era ... è grande, un solo rimpianto, il libro che mi ha regalato e che qualcuno ha fatto sparire, non ero di turno e la decisione di portare mamma via è stata presa in fretta, quasi con rabbia, il perchè non lo so.... ecco, solo questo rimpianto.
Ciao Franca, ciao e grazie grande donna!!