Benvenuti a voi che passate per questa mia casa, l'allevamento de
I Certosini della Sciamana!

Lo so che questo sito è anomalo, lo so, abbinare al mio piccolissimo allevamento di gatti certosino i miei pensieri mi rende fragile...

Scrivere, buttare fuori le mie emozioni siano belle che brutte è uno scaricarsi che mi fa andare avanti anche se a volte è difficile come credo lo sia per tutti la vita. Scrivere, raccontare di me, dei miei Sciamanini mi rende serena, attraverso loro ho fatto amicizie che durano da anni, perchè si, sono ben 26 anni che convivo con questa splendida razza di Gatti Certosino e ogni cucciolata è rimasta nel mio cuore.

Chiedo venia a chi passerà a trovarmi, sicuramente troverà un sacco di errori ma anche tanta ma tanta bellezza nelle foto dei miei Sciamanini.
Le foto che sono su queste pagine di Certosino adulti sono tutte state mandate da chi li ha cresciuti e con i quali io resto sempre in contatto.

Per cui ricordatevi sempre che chi vuole un mio Sciamanino avrà anche me accanto. Grazie per avermi letto e ...... Gatti Certosino/ Sciamanini per sempre!!

ALLEVAMENTO AMATORIALE CON AFFISSO GATTI CERTOSINO DE LA SCIAMANA

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Gandalf de la Sciamana 

Dieci anni in due, era quell'età in cui tutto era scoperta ma non c'era la profondità del dopo.
Era un mondo fatto di fantasia dove la realtà faceva cerchio per tenere a bada l'irruenza.
Erica e Cesarina, due bimbe che crescevano assieme complici in tutto.
I loro giochi erano semplici, scopiazzati dalla vita, a volte mamme e a volte papà, bambolotti da cullare non ne avevano, allora se li inventavano.
Bastava uno scialle avvolto su se stesso e si era mamma, a volte il "bambino" finiva miseramente annegato nella fontana.
Quando si andava a "fare fieno" loro erano le prime a partire, amavano andare su in alpe, giornate diverse e sempre gioiose.
Quella mattina le zie erano nervose di averle tra i piedi, il loro bisbigliare sembrava quello dei bombi che ronzavano tra l'erba a protezione dei loro nidi.
Le due bimbe amavano i bombi, loro sapevano che seguendo il loro volo avrebbero trovato il nido colmo di miele.
La giornata era splendida e le due bambine come rondinelle correvano nel prato infastidendo sempre di più le ragazze che stavano lavorando.
La richiesta arrivò quasi come fosse un ordine, "andate a fare mirtilli"!
Ma certo, come avevano fatto a non pensarci loro?
Fare i mirtilli voleva dire bosco, tante storie magiche da inventare....
Sempre correndo, facendo sobbalzare a ogni passo il secchiello per i mirtilli entrarono nel bosco e la bellezza dell'attimo le fece fermare.
Il bosco era il loro regno preferito, popolato di draghi e cavalieri, di regine e streghe, la frescura del muschio era un tappeto dove niente poteva succedere di male.
Gli sprazzi di sole che passavano tra gli abeti e i larici davano una bellezza unica.
Distese di mirtilli le aspettava, ben presto le manine e le bocche si colorarono di un blù e si sorrisero con denti diventati neri.
Il secchiello era quasi pieno quando l'idea sbocciò.
Chi ci pensò per prima?
Di chi fu l'idea?
Bastò uno sguardo e l'idea diventò realtà.
Svuotarono il secchiello e una delle due ( non si seppe mai quale) urinò nel medesimo.
A barattolo colmo si guardarono consapevoli nonostante i loro 5 anni di fare una cosa cattiva ma con un'alzata di spalla continuarono.
Rovesciarono il barattolo del suo contenuto e poi lo riempirono con i mirtilli!
Durante il tragitto di ritorno non dissero una parola, forse il dubbio di quello che stavano per fare le colse ma ormai era troppo tardi.
Le zie e le cugine vedendole le chiamarono e strapparono con foga il secchiello dalle loro mani.....
A questo punto le due bimbe iniziarono a ridere, prima nervosamente, guardandosi a malapena, poi fragorosamente...
Le ragazze smisero di mangiare e tutte si voltarono verso le due bimbe che si sganasciavano con aria perplessa.
Ma piano piano il dubbio arrivò, vuoi forse per il sapore salato?
Vuoi per l'odore?
Il barattolo di mirtilli finì a terra e iniziò la rincorsa verso i due piccoli Angeli/Diavoli!
Che dire?
Ovviamente la guerra finì prima ancora di iniziare, le gambe di due bambine di 5 anni contro quelle di 15 anni non possono fare storia.
Le due bimbe ebbero la loro giusta punizione.
A distanza di anni di questa storia mi rimane ancora il profumo di quella giornata, sento ancora il sapore del miele dei bombi, vedo ancora i denti colorati di Erica mentre mi sorride e sento ancora le urla di quelle ragazze....
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Nemo de la Sciamana

Guardo il bicchiere e poi il piatto mentre distrattamente la mente mi crea una via di fuga ....
Un pensiero che come una corda si svoltola e mi porta in mondi fatti solo di quello che voglio e che capisco.
Dopotutto la vita è tutta in un bicchiere e in un piatto!
Il bicchiere è la felicità, poca, sempre, va bevuta, anzi va sorseggiata piano piano, devi sentire che è cosa rara.
La felicità va centellinata, devi "capirla" , gustarla con parsimonia, non devi mai abituarti a lei, mai!
Il piatto?
Nel piatto ci sta il dolore.
Chissà perchè il dolore è sempre " tanto" anche quando la porzione è minima.
Nel piatto il dolore è di casa, cresce sempre, si mangia a fatica ma non lo finiamo mai tutto.
Tra un boccone e l'altro se siamo fortunati possiamo bere un pò di felicità e è questo che ci fa andare avanti a capire che la vita è bella.
Ma la cosa più difficile è il cercare i bocconi buoni, anche il dolore ha una sua bellezza, ci fa diventare più selettivi e si, più consapevoli dei nostri limiti.
Già, alla fine si impara da ogni dolore, si impara a riavvolgere la corda e capire cosa vogliamo.
Alla fine ci bastiamo a noi stessi e questa è la vera libertà di un essere umano.
Beh, per fortuna oggi nel piatto c'è serenità, nel bicchiere l'allegria di essere la persona che sono, mi sento bene e pronta per ogni nuovo pranzo e guardo con fiducia al futuro che verrà.

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Dal vetro poteva seguire il tutto, vedeva le labbra muoversi e immaginava le parole...
Passi sempre in cerchio, un labirinto senza fine e poi gli odori, Dio gli odori arrivavano fino a lei e nessuna barriera impediva loro di arrivare alla sua gola.
Lo schiaffo la colpì forte e si svegliò, per fortuna pensò, l'attimo successivo arrivò assieme alla consapevolezza di essere ancora immersa nell'odore.
Un odore di fuoco che le impediva di respirare, la casa bruciava e il fumo la stava uccidendo.
Si guardò attorno cercando chi l'aveva schiaffeggiata, capì che una mensola staccandosi dal muro l'aveva colpita, era sola.
Sola come nel labirinto senza uscita e stava morendo.
Poteva urlare ma il rombo delle fiamme al piano di sopra avrebbe soffocato ogni suo grido e poi chi l'avrebbe cercata?
Lentamente si tirò le coperte addosso, si nascose sotto e chiuse gli occhi, dopo tutto si poteva morire anche così...
Chi l'avrebbe rimpianta?
Forse i suoi gatti, certo, quelli si, sicuramente si.
Ma poi con uno sprazzo di lucidità ricordò che erano tutti morti i suoi gatti, tutti!
Erano stati avvelenati, bastonati, impiccati, bruciati e torturati, quanta cattiveria, quanto odio.
Tutto perchè dava fastido a chi si credeva più di lei povera stracciona.
Povera Gattara senza famiglia, figlia di nessuno se non mamma di tutti quei poveri pelosi che raccoglieva ovunque.
Ora il fumo si stava insinuando sotto le coperte e capì che non poteva darsi vinta, non era ancora tempo, c'erano altri gatti da salvare da accudire.
Strisciò fuori e gattonando raggiunse la porta, l'aprì e si buttò letteralmente giù dalle scale.
Si fece male ma questo fu un bene, non era più nel labirinto, ora la voglia di lottare, di vivere era forte, si girò a guardare la piccola casa che bruciava e si fece una promessa.
Promise a se stessa di non permettere più a nessuno di imprigionarla nel labirinto e di vivere la sua vita come voleva e se a tanti non piaceva era semplicemente un problema loro.
 
 
 

 

 

ALLEVAMENTO AMATORIALE CON AFFISSO

GATTI CERTOSINO DE LA SCIAMANA

BRESCIA

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 GATTINI DISPONIBILI

Tutte le mie grigie e gli stalloni sono stati testati tramite prelievo ematico per il rene policistico (PKD Genetic Test) al laboratorio Vetogene di Milano, ecograficamente per HCM, ovviamente testati anche per FIV, FELV. Sono anche membro del Club del Certosino

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Perchè la mia veterinaria è meglio! La mia " dottora" è fantastica, sa parlare agli animali e ha un un lagotto, Ciccio, che accoglie tutti con delle coccole sfrenate e non è geloso di nessuno. Fare un giro in clinica è come andare a trovare dei carissimi amici, consigliato a mille a tutti quelli che abitano a Brescia e che hanno i miei Sciamanini/e. Grazie Ilaria e company, siete super!!!!!!


In ricordo della mia sempre Tiffany


♥️♥️♥️♥️♥️

❤

Non ditemi che è solo un gatto...
Tu Tiffany mia sei molto di più, sei mia figlia, sei la sorellina di Mara, fai parte di noi e basta.
Non ditemi che è solo un gatto perchè se tutto il dolore che ho dentro ora diventasse freccia sareste morti all'istante!
Tu Tiffany mi sei dentro da sempre, da quando sei nata in un giorno importante, un 8 marzo del 2002.
Sono state le mie mani che ti hanno accolto in questo mondo, è stato il mio odore che hai sentito prima di quello della tua mamma, io ero sempre accanto a te e ci sarò per sempre!
Ti ha scelto Mara, chissà come mai ha scelto te nel mucchio dei sei piccoli urlanti grigini, ma sei stata tu da subito.
Eri l'unica con il fiocchetto ingombrante, eri quella amata e coccolata di più...
Sei stata per Mara la sua prima amica, per lei sei diventata bambola e nonna di capuccetto rosso, sei diventata principessa e strega.
Tu, straordinaria in tutto, umana fino a dormire allungata come me e Dario tra i nostri due cuscini e anche brontola se mi alzavo la notte e ti svegliavo.
Tu che a tutti hai regalato una testatina come a dare loro il permesso di accarezzarti.
Tu che eri il biglietto da visita di casa nostra, invadente fino a salire sul tavolo se avevamo ospiti ben sapendo che non ti avrei mai sgridato perchè non volevo offenderti davanti a persone non di famiglia.
Tu che tutti ti portano dentro, tutti sanno chi sei e come sei, sei la gatta più dolce, più vera e più nostra del mondo e basta.
Chi ha un mio Grigione ha anche te nei suoi ricordi, per te c'è sempre un pensiero, un sorriso, un filo che diventa amicizia correlato delle tue immagini, dalle tue fusa esagerate e dalla tua insistenza che a volte diventava invadenza.
Non ditemi che è solo un gatto, lei è Tiffany, mia figlia.
Abbiamo vissuto quasi 16 anni assieme e come figlia ti ho sempre messo al primo posto assieme a Mara, io sono sempre venuta dopo, io sono solo la vostra mamma, voi siete le mie principesse.
Anche nelle tue pochissime gravidanze come una figlia mi hai dato l'onore di esserci sempre, sorrido se ci penso, Tiffany, tu iniziavi a urlare ancora prima che iniziasse il travaglio.
Come una regina mi scodellavi i piccoli guardandomi con occhi pieni di dolore facendomi sentire in colpa, poi me li davi e basta, l'unico tuo compito era allattarli ma la mia presenza ti era necessaria.
Anche le notti le passavi nel lettone con i tuoi bambini, non c'era verso che tu stessi nella cesta, tu dovevi dormire con noi, tra di noi e ci portavi un piccolo per volta visto che noi lo rimettevamo nella cesta vicino al letto, tu allora ne prendevi un'altro e andavamo avanti fino a che sfiniti io e Dario ti accettavamo in toto, bimbi compresi.
Ricordo quelle notti passate sul bordo del letto, il dormire con un occhio aperto per la paura di schiacciare un bimbino, certo, l'unica a dormire alla grossa eri tu fiduciosa in noi... Dio che nostalgia di quelle notti....
Anche ora che non riesco nemmeno a vedere quello che scrivo da queste stupide lacrime ho già nostalgia di te, ora che riposi avvolta nella copertina rosa che ti piaceva tanto chiamo già Tiffany tutte le altre Grigie, che farò senza di te?
Sei stata bravissima come al solito, ci hai permesso di salutarti uno a uno, Mara è tornata a casa per te, ti ha chiamato con il vostro linguaggio e tu le sei andata incontro, stanca ma felice, ti sei lasciata pettinare e coccolare, vi siete salutate , vi siete date un arrivederci, lo so con certezza.
Anche Fabio ti ha salutato, con discrezione e da solo ma quando è uscito i suoi occhi erano gonfi di lacrime.
Il papà che non riesce a metabolizzare il dolore e che lascia questo compito a me,ti ha accarezzata e sicuramente ringraziato per tutto quello che ci hai dato.
Io che in questi 4 giorni li ho vissuti con te, attorno a te.
Alla fine eri anche stufa di avermi tra i piedi, si sa, ognuno muore da solo ma io questo non te l'ho permesso, te ne sei andata con me, io c'ero e ti ho accarezzato, ti accarezzerò per sempre!
Tu non devi andare in nessun posto, sei già a casa e lo sarai per sempre!
Tu sei nei nostri cuori, hai solo cambiato forma, ora sei l'energia dei ricordi belli, sarai per sempre un sorriso e sarai per sempre la nostra Tiffany.
Non ditemi che era solo un gatto, lei è mia figlia e basta!

Ti prego Signore

 TI PREGO SIGNORE

KORA   15/12/2008----02/10/2022

Signore lo so che stai aspettando Kora, ma che te fai di una pit bull in paradiso?
Signore, anche sul Ponte dell'Arcobaleno non te la consiglio sai?
Signore, so che tu sai, ma quando sei sicuro che tutto va bene molli un pochino...
Signore, tu sai ma lasciami spiegarti del perchè forse è meglio che rimanga con noi.
Kora è una pit bull che ha sempre vissuto con i gatti e ha volte si crede un gatto (quando vuole coccole esagerate) ma lei odia i gatti (quelli fuori di casa nostra) .
Kora ama giocare con altri cani ma vuole essere sempre lei a decidere il come e il quanto, per questo non me la vedo sul Ponte dell'Arcobaleno, sai che scompiglio?
Kora è una gelosona, difficile per lei condividerci, non me la vedo proprio in Paradiso a sorridere a tutti.
Kora è solo nostra, si, lo so che l'abbiamo viziata, che l'abbiamo umanizzata troppo ma amarla non è costato niente sai?
A nostra difesa e sua ti posso dire che ha sofferto tanto, quanto male ha dovuto subire, non serve raccontarti, vero? Sai già tutto, ecco, noi abbiamo solo trasformato il suo dolore in Amore e credo sia stato il minimo.
Signore, capisci il perchè deve stare con noi?
Ho vissuto giorni, ore minuti e anni con lei, fa parte di me, tu sai quanta fatica mi costa anche buttare un paio di scarpe perchè ci sono tutti i passi che ho fatto, i pensieri che ho avuto, i dolori e le gioie, insomma la mia vita.
Come posso dirti Signore, ora è tua?
Oggi è tornata a casa in un'urna, abbiamo pianto ancora e ancora, so Signore che sei stato paziente, ci hai lasciato il tempo di metabolizzare ma questo tempo non ci basta sai?
Signore, non ci basterà il tempo della nostra vita per lasciarla andare definitivamente lo sappiamo, però possiamo fare un patto se vuoi.
Signore, lasciala con noi, verremo noi a portarla quando il nostro tempo finirà, ognuno di noi avrà un pò di Kora tra le mani e tutta nel cuore, che ne dici Signore?
Lasciala con noi fino a che avremo respiro grazie Signore....